Vorrei lasciarmi alle spalle questo finto mondo di pergamena, emigrare mente e corpo, cancellare parole e volti di persone senza vita, continuamente dirette verso il nulla ma così fiere della loro ignara vacuità. Avvolte nell’apparenza del loro non essere, senza gambe per correre né ali per spiccare il volo. In mezzo a loro finirò per perdermi. Vorrei evadere, carne e spirito. Trovare rifugio in un soffio lontano, in un pensiero nobile; perdere di vista i confini di questa terra, incerta e banale. Respirare a fondo. Riempirmi d’ossigeno e di speranze. Pescare di notte per ripulirmi dal buio. O forse no. Cerco un luogo dell’anima dove sentirmi in pace con me stesso.
19 Commenti
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ognuno ha il suo luogo dell’anima
il mio è l’Auvergne, o meglio, la Correze e uno qualsiasi dei suoi villaggi (Tulle, ad esempio)
comunque Francia
(non dimenticare pc e libri)
😉
ognuno ha il suo, ma nulla vieta di far visita a quello altrui… 🙂 mi appunto Tulle sulla cartina…
Splendido pensiero. Io domani vado a ritrovare la mia anima in luogo preciso. Vieni con me? si tratta di un oliveto. 😉
interessante, ma per stavolta preferisco attendere il prodotto finito…!
Pescare=dare morte. Come può il dare morte ad altri dare pace a te?
tanto al buio non pesca niente…
O forse no…
Lo dice anche il poeta: cercar che giova? Al buio non si trova.
L’autore (ossia l’io AlterEgo) voleva qui alludere ad un rito catartico che nell’inevitabile sacrificio trova il suo momento di liberazione… 🙂 o forse no.
è anche vero che qualche totano abbocca sempre (anche al buio)…consiglio all’autore un catartico spaghettino col sugo del mollusco…o forse no (è buono anche il totano ripieno…)
Caro Sampei, leggo nel Tuo consiglio una chiara nota nostalgica. E’ la prolungata assenza da quei luoghi natii che ti fa vedere ovunque gustosi molluschi… 🙂
Sono fuso, 150kg di olive colte in 4 ore, ma vedrai che bruschette potrei farti assaporare. 🙂
per ora devo crederti sulla parola…!
Beh certo, ma se tu e Arci, un giorno decideste di venire a farmi visita, ti mostrerei le prove di quanto dico.
nostalgia della pesca notturna al matsugoro…
vedi alter, i piaceri della vita questi sono:una bella piscata a totani nda nott ed uno spaghetto ai molluschi o crostacei…questa globalizzazione ha veramente stufato, non sai come invidio gians che ha la fortuna di cogliere le olive e destinarle al frantoio che a sua volta le destina alla tua bruschetta…oggi in un mondo dove tutto è artificiale la tradizione continua a sopravvivere!!!il tempo è troppo breve per non essere italiani!!!avanti savoiaaaaaaaaa
non scordiamoci l’impepata di cozze…
e i meravigliosi purpetielli all’insalata dove li mettiamo?sanpei non mi dire che non te gustano…i me scet e 4 a mattin pè piscà…….
me gustano, me gustano…anche un bel fritto di paranza…