Era giovane, credeva nella Giustizia e nella professione che aveva scelto. Era idealista e avvocato. Un ossimoro vivente. Un giorno si trovò a difendere, quasi per caso, un povero fesso, un disperato dalla pelle scura e dagli occhi tristi, sorpreso a rubare qualche banconota da centomila lire dalla cassa di un ristorante sul mare. Tre banconote da centomila, poteva giurarci la distratta cassiera. Non era andato troppo lontano, però. Erano accorsi subito i carabinieri, lo avevano inseguito e fermato sulla spiaggia. Senza il malloppo, però. Quelle banconote lui proprio non le aveva addosso, eppure era nero e colpevole. E i suoi occhi sempre più tristi. Quel giorno l’ossimoro vivente diede il meglio di sé. L’imputato fu assolto e subito scarcerato. Il giovane idealista poteva andare fiero della professione che aveva scelto, sentirsi utile al mondo intero, un paladino della Giustizia. Il povero innocente si congratulò con lui per l’insperato successo. Gli strinse forte la mano. I suoi occhi erano meno tristi ma lucidi. La sua voce profonda, l’accento francese:
Ecco, Avvocato, questo è tutto ciò che posso permettermi per ringraziarla.
Tre banconote da centomila.
la parola fesso…ma…non è che per caso….sel l’alterego di…
(dubbio)
un dubbio che non riesco a decifrare
meglio, vuol dire che non sei della cricca…
(fai finta che non abbia scritto niente)
bisous
d’accordo, come preferisci…
pecunia non olet…
perché tu credi che quel giovane idealista abbia accettato?
credo di sì e, se non ha perso immantinente i suoi ideali, il giovane avvocato avrà fatto ritrovare le tre banconote al ristoratore derubato…
Sono d’accordo con Cato
Accettare o non accettare, questo è il problema: se sia più nobile d’animo sopportare l’oltraggio di toccare soldi sporchi per restituirli o sdegnosamente rifiutarli.
Così ci fa vigliacchi la coscienza; così l’incarnato naturale della determinazione si scolora al cospetto del pallido pensiero. E così imprese di grande importanza e rilievo sono distratte dal loro naturale corso: e dell’azione perdono anche il nome…
tertium datur, nel nostro caso: cortesemente rifiutarli, giacché il sospetto dell’illecita provenienza ciò imponeva alla coscienza e, nondimeno, quel giovane idealista aveva da dar credito e rispetto alla pronuncia assolutoria e per vero ritenere il suo cliente estraneo a quel delitto.
in realtà c’è un colpo di scena finale…
Dopodiché la coscienza del giovane avvocato idealista se n’è stata tranquilla?
clamoroso! che thriller! che colpo di scena. Breve e ben scritto, vieppiù
troppo buono, dottor Coppa Zenari…
Farai lo stesso con me? guarda che se riusciamo a metter su un viaggio assieme, io sono solito depredare boccali di birra dai locali.
io sono solito depredarne il contenuto…