Nella stagione della mia vita in cui credevo di essere immortale e guardavo al tempo come ad un orologio rotto, ogni cosa mi appariva dotata di una straordinaria carica di effimera nullità, capace tuttavia di dare un senso al tutto, e di tale insanabile paradosso si alimentava, in misura più o meno inconsapevole, la mia esistenza.

Quando poi il tempo ha ripreso a muovere le lancette e nella mia mente si è affacciata improvvisa l’idea del limite invalicabile, ogni cosa mi è apparsa dotata di una straordinaria carica di effimera nullità, incapace per ciò stesso di dare un senso al tutto, e di tale innegabile verità si è alimentata, in misura sempre più consapevole, la mia esistenza.

Ora che il tempo si è rivelato una illusione, simile ad un’ombra cinese nella notte, e la mia mente ha smesso di porsi domande, ogni cosa mi appare come avvolta nella sua giusta luce, come strumento per valicare il limite, e di tale chiara rivelazione si nutre finalmente la mia esistenza.

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