A dieci anni non mangiavo uva, ma avevo un cane che si chiamava chicco. Per i miei primi cinquant’anni mi regalo una carezza, sapendo che d’ora innanzi niente sarà più lo stesso.

A dieci anni non mangiavo uva, ma avevo un cane che si chiamava chicco. Per i miei primi cinquant’anni mi regalo una carezza, sapendo che d’ora innanzi niente sarà più lo stesso.
Un giro di basso, un arpeggio di chitarra ed ecco il refrain, melodioso ed avvolgente: questa vita è uguale a Charles le Beau. Tra sogno e psicanalisi.
Nelle crepe che si aprivano, inaspettate, mi apparivano nitidi i contorni delle occasioni perse e di quelle mai...
Un’immagine che racconta la fatica della vita in fattoria, che scolpisce rughe e, di tanto in tanto, ricompensa. In un villaggio sperduto della Croazia, una pecora ha appena dato alla luce il suo agnellino, dal quale non sembra intenzionata a separarsi.
Il giorno in cui mi autoproclamai Subcomandante del Destino Operoso ebbi come la sensazione di avere precocemente...
Ora che il tempo si è rivelato una illusione e la mia mente ha smesso di porsi domande, ogni cosa mi appare come avvolta nella sua giusta luce.
Non c’è immagine più viva di quella del vecchio davanti al manifesto funebre. L’altra mattina ne osservavo uno, mentre teneva corrispondenze dal remoto.
Se potessi ritagliarmi un paio di vite, attingervi all’occorrenza, sarei un suonatore di violino e di chitarra ma anche un maestro d’orchestra e un pittore.