Calato il sipario da qualche settimana sulla terza stagione della serie televisiva Fargo, ispirata all’omonimo capolavoro cinematografico dei fratelli Coen, provo qui a freddo a raccontarne alcuni dei pregi.

Calato il sipario da qualche settimana sulla terza stagione della serie televisiva Fargo, ispirata all’omonimo capolavoro cinematografico dei fratelli Coen, provo qui a freddo a raccontarne alcuni dei pregi.
Revenant deve molto a Leonardo Di Caprio, degno di consacrazione definitiva, pur se costretto in una sceneggiatura a tratti ridondante e inverosimile.
Storia di una ladra di libri è un film di parole e sulle parole, che aspira ad essere poetico, elevando lo scettro della cultura e della fantasia al di sopra delle macerie umane, ma che resta invece confinato nel limbo tranquillante della mediocrità narrativa.
Il capolavoro annunciato scende sulla terra dei mortali, affonda i piedi nella palude del grottesco, sfiora il ridicolo in un finale di morti ammazzati e verità svelate senza sorpresa, diventa macchinoso ed eccessivo, scoprendosi pulp ma senza l’ironia alla Tarantino.
L’uomo senza sonno di Brad Andersonn, The machinist, è un viaggio nell’inferno di un’anima dannata alla ricerca del punto di origine, nell’universo deviato di una psiche corrotta ed instabile, dove incombono oscure e minacciose presenze e nulla è davvero come appare.