pensieri alternati

Passeggiavo solo e pensoso (pensieri di fine estate)

Gabbiani striduli frequentano il pontile della paranza volteggiando. E’ l’ora del caffè. Il Borgo di Celsa centellina il suo ultimo racconto di fine estate.

Passeggiavo solo e pensoso (al sole d’inverno)

Sono uscito allo scoperto come lucertola assorta al sole d’estate. Le vie sono sentieri riscaldati. Una pozzanghera riflette una nuvola, bianca come ovatta.

Mi regalo una carezza

A dieci anni non mangiavo uva, ma avevo un cane che si chiamava chicco. Per i miei primi cinquant’anni mi regalo una carezza, sapendo che d’ora innanzi niente sarà più lo stesso.

La stagione delle cicale

Già da bambino trascorrevo la stagione al riparo dai flussi turistici e dai suoi picchi agostani, considerati alla stregua di un morbo senza vaccino.

Mi regalo una carezza

Mi regalo una carezza

A dieci anni non mangiavo uva, ma avevo un cane che si chiamava chicco. Per i miei primi cinquant’anni mi regalo una carezza, sapendo che d’ora innanzi niente sarà più lo stesso.

La stagione delle cicale

La stagione delle cicale

Già da bambino trascorrevo la stagione al riparo dai flussi turistici e dai suoi picchi agostani, considerati alla stregua di un morbo senza vaccino.

Passeggiavo solo e pensoso

Passeggiavo solo e pensoso

Non mi è mai piaciuto il carnevale. La commessa del negozio di scarpe sembra uscita da un film di Almodovar. Attraverso la strada. C’è un corteo funebre. L’autista del carro si ferma per farmi passare.

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