Sono uscito allo scoperto come lucertola assorta al sole d’estate. Le vie sono sentieri riscaldati. Una pozzanghera riflette una nuvola, bianca come ovatta.

Sono uscito allo scoperto come lucertola assorta al sole d’estate. Le vie sono sentieri riscaldati. Una pozzanghera riflette una nuvola, bianca come ovatta.
A dieci anni non mangiavo uva, ma avevo un cane che si chiamava chicco. Per i miei primi cinquant’anni mi regalo una carezza, sapendo che d’ora innanzi niente sarà più lo stesso.
Già da bambino trascorrevo la stagione al riparo dai flussi turistici e dai suoi picchi agostani, considerati alla stregua di un morbo senza vaccino.
In attesa del volo di ritorno. Il viaggio è finito, vado in pace. Lascio la Spagna con la suggestione di giorni che sembravano sospesi ma mai uguali.
In un’altra vita sarò apostolo del cioccolato fondente o ritrattista di strada. Pensieri invernali.
Il vento ha scolpito nuvole che sembrano unicorni. La mia mente è gravida di attese. Passeggiavo solo e pensoso (pensieri autunnali).
La pioggia mi ha colto di sorpresa. Passeggiavo solo e pensoso (pensieri di fine agosto).
La montagna di fronte rumoreggia, lasciandosi alle spalle nubi che sembrano scorreggiare in lontananza. Per il nuovo anno vorrei illuminarmi, forse d’immenso.
Non mi è mai piaciuto il carnevale. La commessa del negozio di scarpe sembra uscita da un film di Almodovar. Attraverso la strada. C’è un corteo funebre. L’autista del carro si ferma per farmi passare.