pensieri alterati

Questione di sopravvivenza

Venti anni fa forse non sarebbero stati capaci di togliere il tappo a una penna, ora affondano con ingordigia le dita sulle tastiere dei loro inseparabili strumenti di appagamento virtuale.

Fuor di metafora, leggo ovunque merda

Sulle ultime tragedie leggo commenti beceri e qualunquistici. E non parlo della cloaca che ammorba l’etere digitale. Fuor di metafora, leggo ovunque merda.

Della morte e del pavone

La morte altrui come strumento di emersione del proprio ego: quelli che dal ricordo di un momento di vicinanza col defunto traggono spunto per parlar di sé.

Come ad ogni rientro

Ed eccomi a pormi domande retoriche, come ad ogni rientro, sul perché di una deriva senza fine, mentre osservo gli squarci di squallore cittadino.

Della morte e del pavone

Della morte e del pavone

La morte altrui come strumento di emersione del proprio ego: quelli che dal ricordo di un momento di vicinanza col defunto traggono spunto per parlar di sé.

Come ad ogni rientro

Come ad ogni rientro

Ed eccomi a pormi domande retoriche, come ad ogni rientro, sul perché di una deriva senza fine, mentre osservo gli squarci di squallore cittadino.

Visioni

Visioni

Portammo indietro le lancette, inondati da fiumi di luci e colori nella corrente di Times Square. Vapori dalle grate come nebbia disegnavano visioni.

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Carne viva

Carne viva

Osservavo i volti scuri e tristi dei miei pazienti, immolati sull’altare spoglio della giustizia, la loro carne debole, i tormenti visibili a occhio nudo.

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