All’idea romantica dell’isola-scoglio, che se apre squarci di malinconia regala anche momenti di genuina bellezza, ho sostituito quella della deriva.

All’idea romantica dell’isola-scoglio, che se apre squarci di malinconia regala anche momenti di genuina bellezza, ho sostituito quella della deriva.
In un’altra vita sarò apostolo del cioccolato fondente o ritrattista di strada. Pensieri invernali.
Il vento ha scolpito nuvole che sembrano unicorni. La mia mente è gravida di attese. Passeggiavo solo e pensoso (pensieri autunnali).
La straordinarietà di questo scoglio, e al tempo stesso il suo limite più evidente, è che si risveglia a poco a poco in primavera, come da un letargo.
Dall’armadio tiro fuori un cappello nero mai prima indossato. Rimetto a posto il telefono di casa, controllo l’ingresso principale. L’epopea di Macondo può attendere.
L’antivigilia. Alle cinque del mattino sull’isola era notte fonda. Il rumore dei passi riecheggiava nello stretto e lungo vicolo che conduce all’arenile.