Ricordo l’espressione del celebrante, di lieve smarrimento per la mancanza di anelli. Al suo cospetto, sposi senza divise né veli svolazzanti si scambiavano laiche promesse in un caldo pomeriggio d’estate. Diversamente religiosi. Pochi i presenti nella sala consiliare, due piante ornamentali qua e là, qualche fiore. Le firme, i saluti, due scatti a tradimento per immortalare l’evento. Poi, senza vincoli di protocollo né le pesanti impalcature dei rituali classici, un brindisi con gli amici, prima di ritrovarsi con loro a tavola a celebrare. Serenamente. Era la mia cerimonia.
9 Commenti
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ricordo soprattutto il caldo afoso…
quello è rimasto nei ricordi di molti ospiti…
Bel racconto… Da un po’ di tempo a questa parte l’idea di un matrimonio nel futuro, che avevo sempre respinto, inizia a farsi strada come possibile. Semmai troverò qualcuno con cui sposarmi mi piacerebbe che fosse così.
Il percorso di coppia è sempre lastricato di compromessi, oltre che di buone intenzioni…
Si ma poi quegli anelli sono saltati fuori? oppure sei impunemente in giro a mano libera?
fanno ormai 10 anni che vado in giro a mano libera, caro Gians…
meglio gli anelli di calamaro fritti…
Caro Sampei, ti suggerisco di tenere sotto controllo trigliceridi e colesterolo, alla tua età…
Che cavolo, per me sono gli stessi anni, ma a mano armata.