Ho avuto amici giapponesi, con loro ho condiviso un piatto di soba e momenti felici, brevi parentesi che hanno lasciato ricordi di leggerezza. Non so come, le nostre strade si sono incrociate. Li accomunava la passione per l’Italia e la musica lirica. Avevano sorrisi giapponesi, abitudini giapponesi. Vivevano a Firenze, città che ho amato. Erano generosi e cortesi. Avrei detto anch’io che la gentilezza disinteressata delle persone, le loro parole spassionate, fossero come un abito di piume. In questi giorni ho ripensato a Satomi e alla sua voglia a forma di farfalla. E’ un peccato che l’abbia persa di vista. L’altro giorno ho scambiato qualche parola con Yukiko: mi ha parlato di Tokyo, della sua calma innaturale, di un intero paese che sembra esistere aggrappato ai lembi di terra risparmiati da un fiume.
4 Commenti
Invia commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
OT
un bacio
lascio il blog
femmina irrequieta, mi piace cambiare frequentemente strada
un piacere averti incrociato
Nicoletta
E’ stato un piacere. Ma la nuova strada è incompatibile con il blog?
sì
Un po’ mi dispiace. Ciao Nicoletta.