Un cliente,
quel cliente, lo stesso che aveva sfidato il suo avversario a cimentarsi in un ballo da equilibrista sulla sua
guallera, ha confermato – in questi anni – di possedere qualità che trascendono la pura attitudine al
problem solving (quest’ultima, connaturata alla sua indole di risolutore alla Mr. Wolf), avendo dato prova in più di una circostanza di una capacità di analisi e di comprensione dei rischi fuori dal comune, partendo dal puntuale inquadramento psicologico dell’antagonista di turno e privilegiando, a seconda dei casi, un approccio morbido/possibilistico ad uno scettico/pessimistico.
Da ultimo, egli era chiamato a pronunciarsi sulla opportunità di conciliare una controversia (in verità, di poco conto), dovendo però confidare innanzitutto sulla disponibilità, anche economica, della propria controparte. Dopo una rapida valutazione, ha optato per l’approccio del secondo tipo, tratteggiando la personalità dell’interlocutore nei seguenti termini:
Costui ha in testa dei pidocchi così grandi che non bastano scalpello e martello a rimuoverli.
Pieno di inventiva quel tuo cliente.
Che poi però i pidocchi più son piccoli e più son maledetti e non guardano nelle tasche di nessuno.
vero, ma quel cliente ha una passione per le iperboli.
Se la cosa non viola il segreto professionale: ma quanti antagonisti ha questo tizio?
Molteplici. E tutti all’altezza del gravoso compito.