Per le vie del mio paese è apparso all’improvviso un mendicante. Ma non so dire per certo che lo sia. Giovane, ben vestito, si sposta da un angolo all’altro, poi si ferma ad osservare, di mattina e di sera, sfidando il tempo. Dispensa saluti, raramente ricambiati, ma non avanza richieste, non protende mani. E’ una presenza nuova che incombe, silenziosa, per certi versi inquietante, quasi fosse lì a vigilare, o a far da monito a questa terra indifferente. O forse è un girovago, senza radici, privato del suo minuto di vita iniziale, solo in cerca del proprio destino. E di un paese innocente.
3 Commenti
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Mannaggia, mi hanno rubato il tasto dei “like”!
Mi piace, ecco.
Non esistono i paesi innocenti.
E se lo incrociassi, l’uomo, gli parlerei. O mi siederei accanto a lui, in silenzio contemplativo, di lui e del paese che osserva.
quel tasto era antiestetico, come lo è, per molti, il girovago del racconto.
in effetti, questo blog ha una veste raffinata ed elegante, posso capire
il girovago, invece, è un dono inconsueto, un’occasione, una sfida (io lo vedo così, mi ricorda una persona mitica della mia infanzia)