Capita così di ritrovarsi, in una soleggiata domenica di fine Novembre, a riscoprire la Napoli più nascosta, misteriosa e piena di fascino. Un fiume gioioso di persone invade il centro storico, mentre nell’aria si diffondono le musiche da strada e i richiami dei venditori. La fila da Scaturchio per la sfogliatella appena sfornata, più avanti quella per il tradizionale cuppetiello di pesce fritto, immagini di una città che si risveglia con il calore e l’allegria del giorno di festa. Fedeli all’uscita della messa si immettono e confondono nel flusso dei turisti diretti verso San Gregorio, la strada dei pastori. Tra cardini e decumani, simboli da decifrare e tracce disvelate di una storia millenaria, l’itinerario esoterico proposto dall’amico Martin prende il via da Piazza del Gesù Nuovo e termina in San Domenico Maggiore, passando per Largo Corpo di Napoli davanti alla statua del dio Nilo, restituita all’antico splendore. Oscure presenze incombono.
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Si potrebbe fare uno scambio: tu Napoli e io Israele.
Tra sacro e profano.