A dieci anni non mangiavo uva, ma avevo un cane che si chiamava chicco ed era così rotondo che quasi rotolava. Di tanto in tanto lo portavo a spasso ed era un’attrazione per quanto fosse grosso: di razza maiale, rispondevo a chi me lo domandasse.
A vent’anni guidavo un’auto di colore bianco che sembrava uscita da un fumetto e a malapena mi riportava a casa. Avevo spine nel fianco e sogni nel cassetto, bevevo latte a colazione e a cena e restavo sveglio fino a notte fonda sperando di venire fuori dall’impasse.
A trenta sono entrato fiero nella stagione delle lancette ferme e degli orologi rotti e sono partito impavido alla ricerca del tempo perduto, poi fingendo con baldanza di averlo ritrovato, quantunque ancora mi sfuggisse.
A quaranta ho pianto qualche volta sul latte versato e sono stato giudice severo, di me stesso; ma ho anche vissuto, lo confesso.
E ho visto la grande mela e tanta bellezza; e il tempo fermarsi sul ponte un istante prima che il sole svanisse.
Per i miei primi cinquant’anni mi regalo indulgente una carezza, sapendo che d’ora innanzi niente sarà più lo stesso.
E’ vero, dopo certe carezze niente sarà più lo stesso. Anche dopo i primi cinquant’anni, certo, ma anche dopo i primi quarantanove anni più trecentosessantaquattro giorni, perché, dopotutto, https://youtu.be/k-cRFkjOsdw Buon compleanno, splendido ragazzo!
Tanti, tanti auguri cara persona.
Tanti auguri di cuore grande Gioacchino.
grazie, ragazzi…
Tanti auguri
grazie
E’ vero, dopo certe carezze niente sarà più lo stesso.
Anche dopo i primi cinquant’anni, certo, ma anche dopo i primi quarantanove anni più trecentosessantaquattro giorni, perché, dopotutto,
https://youtu.be/k-cRFkjOsdw
Buon compleanno, splendido ragazzo!
Grazie, Barbara.
Ed è già un altro giorno.
Ancora tanti auguri Jack
Grazie!