L’odore forte di cucina del vicino ristorante tandoori penetrava nell’androne del palazzo, un vecchio edificio a due piani sulla Trubarjeva cesta. Fuori faceva freddo. Mi avviai in direzione della Prešernov trg, la piazza dei tre ponti. Gruppi di giovani al bar, forse studenti, si raccontavano storie impugnando boccali di birra. Da Lolita presi un caffè e una fetta di torta al cioccolato fondente, la migliore in città. Seduto dietro al vetro osservavo l’uomo con il violino e il suo sorriso di gratitudine. A Ljubljana erano giorni di attesa. E di riscoperte.
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