Non c’è luogo di questa città che non ricordi la presenza di Gaudì. Tracce del suo ingegno, straordinario ed imprevedibile, sbucano ovunque come d’incanto. Le ritrovi nei lampioni di Placa Reial come nelle forme sinuose e fantastiche dei suoi palazzi più celebri, da casa Batllò alla Pedrera, dal Parc Güell alla Sagrada Familia.
Quali pietre, metalli, vetri e ceramiche avrebbe ancora plasmato, modellato, animato, questo genio visionario e stravagante, l‘architetto di Dio, “il primo tra i geni”, secondo Jean Mirò, se il destino non gli avesse riservato una fine inaspettata, incredibile e straordinaria come la sua vita.
Il 7 giugno 1926 Antoni Plàcid Guillem Gaudí i Cornet fu investito da un tram. I soccorritori non lo riconobbero. L’aspetto trasandato li convinse che si trattasse di un vagabondo. Venne trasportato al Santa Croce, l’ospedale dei poveri. Morì il 10 giugno. Ai suoi funerali c’era tutta Barcellona.
Commenti recenti