Se un giorno dovessi lasciarmi per sempre alle spalle questo luogo di mare, sono certo conserverei il ricordo delle sue albe silenziose, molto più che dei tramonti, e dell’aria rarefatta del porto che si risveglia lento nelle assonnate e fredde mattine d’inverno, del rumore dei passi rapidi sul molo e delle sagome spoglie delle barche a vela che sembrano disegnare nel cielo ragnatele. Ecco, serberei per sempre il ricordo del cielo che si colora di arancio. E di quegli attimi di fragile attesa prima del nuovo giorno.
3 Commenti
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È tutto merito dell’acqua.
c’avrei giurato.
E’ tutto merito dell’occhio e dell’anima di chi guarda.
(questa me la stampo e me la appendo in casa, insieme a qualche altra della stessa mano. Ho giusto un pezzo di parete di fianco al mio letto da riempire di cose belle e colori belli).