Era convinta che io fossi ebreo. Ero lì, disteso al sole e sconosciuto, su quella spiaggia ciottolosa della Dalmazia, un torrido pomeriggio di Ferragosto, poco più avanti di lei, mentre donne accaldate offrivano ai bagnanti ampolle di olio extravergine e frutta di stagione. Se ne convinse allora, in quel preciso istante, senza una ragione precisa, solo osservandomi riporre con cura gli occhiali da sole nella custodia, prima di ogni bagno.
Foto da PxHere
Devo farmi perdonare il commento irriverente, espresso di là. Sei uno serio, tu.
Dunque, dovrei capire perché la meticolosità, l’ordine, la pulizia, il metodo sono prerogative delle persone di religione ebraica. Boh.
Però è scritto benissimo, sembra l’incipit di un racconto, tanto che ora mi aspetto un seguito. Sono in stato di suspence e surplace, precario equilibrio psico-fisico. Si nota?
P.S. 😀
ricambio il P.S. (no, non si nota neanche un po’…!)
Splendida osservatrice, la donna della spiaggia. Indipendentemente dal fatto che avesse ragione o torto nei tuoi confronti. Indipendentemente dal fatto che riporre con cura gli occhiali sia o no sintomo di ebreitudine. Indipendentemente da tutto: splendida osservatrice.
Vero? Io l’ho sempre pensato.