I negozi del Borgo di Celsa erano vestiti a festa. Percorsi a piedi l’ultimo tratto immaginandomi invisibile tra la folla di anime perse negli stanchi rituali del Natale e, come l’angelo del Cielo sopra Berlino, mi parve di udirne i pensieri. Che si susseguivano e accavallavano, confondendosi con i miei.
Un gruppo di turisti inglesi, insolito per la stagione, attendeva composto di far visita al presepe artistico. Più avanti, un capannello di curiosi intorno al banco del pesce.
Ai piedi del grande orologio, imboccai il vicolo sulla destra. A pochi metri da quel mare. Riconobbi l’antico portone con il fregio scolpito in legno e le scale strette e buie. Bussai al citofono. Una voce familiare mi rispose. Chiesi di poter salire, trattenendo il respiro. Vi fu un attimo di silenzio, assordante. Poi il rumore di una porta che si apriva, in cima a quelle scale. Cominciai così ad avvertire il peso dell’inquietudine che mi portavo dentro.
da quelle parti c’era una casa di tolleranza… ma tu sei troppo giovane per avere questi ricordi…
la casa di tolleranza l’hanno chiusa con la legge merlin, ma una delle “inquiline” ha continuato ad esercitare per decenni…
questa mi è piaciuta, salace, ironica vieppiù…
(riferito al commento di Coppa, ma grazie anche a GG per le utili informazioni…)
Ah, ma allora è vero che da quelle parti si dice “bussare al citofono”! E pensare che, avendolo trovato in un cartello di una serie da spanciarsi dalle risate, credevo che si trattasse della trovata di un tipo un po’ svitato!
da queste parti siamo tutti un po’ svitati, ecco perché, per dirne un’altra, quando alludiamo al fatto che una persona è bassa di statura, diciamo che è corta…
Vabbè, pensa che a Cattolica capita che chiedi a uno cosa hai mangiato oggi? E quello ti risponde: minestra. E ieri? Minestra. E l’altro ieri? Minestra. Ma tu mangi sempre la stessa cosa? Ma no! Oggi era minestra asciutta mentre ieri era minestra bagnata! Quando hanno mal di testa, invece, prendono una pastina.
chi stava dietro quella porta lo vuoi dire, o continui a fare l’enigmatico?
se bussi al mio citofono te lo dirò… 🙂