Dall’armadio tiro fuori un cappello nero mai prima indossato. Relegato tra i ricordi di una vita passata. Un vecchio regalo di compleanno. Rimetto a posto il telefono di casa, controllo l’ingresso principale. Nessuno in vista. L’epopea di Macondo può attendere. Mi avvio a piedi.
Il viale del parco è deserto e ricoperto di aghi.
Giunto in strada, scorgo dietro una curva in lontananza l’autobus di linea. Decido di prenderlo. Mi alzo il bavero, indosso il cappello e mi avvolgo la sciarpa come un turbante, non so bene se per proteggermi dal freddo o confondermi tra la gente. Salgo a bordo. Incrocio lo sguardo indagatore del conducente. Indugio ad occhi bassi prima di sedermi, fingendo di estrarre un biglietto dal taschino della giacca. L’autista mi osserva dubbioso dallo specchietto, mentre procede spedito verso il capolinea, curva dopo curva. Distrattamente cortese.
Non si preoccupi, signore, non ce n’è bisogno, siamo quasi arrivati….
Ho come la conferma della validità del mio travestimento.
Una laboriosa manovra, si aprono le porte. I passeggeri si accalcano verso le uscite, scambiandosi pedate ed imprecando. Mi sento in dovere di ringraziare l’uomo barbuto al comando, poi mi dirigo rapido verso un altro pullman in partenza. Il numero 7.
Da bambino mi piaceva saltare da un numero all’altro, spinto dalla curiosità di esplorare luoghi e volti sconosciuti di un’isola che mi appariva aliena e magnifica. E dal fascino del proibito.
supponiamo che sia storia vera
mi inquieta la storia del travestimento
a che pro?
personaggio famoso?
in ogni caso il personaggio sta su un’isoletta, dove tutti o quasi si dovrebbero conoscere, che cosa teme?
se sei tu, beh, allora l’inquietudine si trasforma in blanda curiosità
io sono tra quelli che, in aeroporto o altrove, non da in escandescenze se si trova a tu per tu con un vip, ma guarda e passa (facendo irritare il vip in questione)
ad ognuno la sua vita
n’est-ce pas?
supponiamo che sia storia che si alimenti di una blanda curiosità… e che da ciò solo il suo autore tragga motivo di lusinga 🙂
la risposta è enigmatica e non son sicura di averne colto il senso
comunque, caro AE, continua ad essere l’uomo di poche parole e molti significati che conosco
non hai bisogno di altro per suscitare la (mia) curiosità
mi piacciono i misteri, da lasciare tali, beninteso
da bambino prendevi il limitato panza?
Come ti ha trattato la befana?
con formidabile cura per i dettagli culinari…
Allora chiedere di più sarebbe da sfrontati.