Ricordi

La leva malinconica e la superba

Superba signora del mare, una città che imparai così a riconoscere, giorno dopo giorno, come la cantilena dolce della sua lingua: dalle alture al fronte del porto, il profilo da cartolina e quello più nascosto. E il tempo sembrò come d’incanto accelerare.

Il cortile del tempo sospeso

A luglio il cortile si popolava di una nuova colorita presenza, quella dei chiassosi vacanzieri napoletani, per noi solo intrusi da tollerare fino al volgere della stagione.

La signora del vicolo segreto

C’era un passaggio segreto che io conoscevo da bambino. Un vicolo che si insinuava stretto tra fazzoletti di giardino e vecchie case di pescatori.

La stagione delle cicale

Già da bambino trascorrevo la stagione al riparo dai flussi turistici e dai suoi picchi agostani, considerati alla stregua di un morbo senza vaccino.

Roma

Roma

A Roma, già che c’ero, sono andato a ripassarmi i capolavori della Galleria di Villa Borghese e quelli della Galleria Nazionale di Arte Moderna.

Una domenica di agosto

Una domenica di agosto

Io ero seduto a poppa e scrutavo il mare blu, vento tra i capelli, assorto nei miei pensieri di bambino, una domenica di agosto di tanti anni fa.

Visioni

Visioni

Portammo indietro le lancette, inondati da fiumi di luci e colori nella corrente di Times Square. Vapori dalle grate come nebbia disegnavano visioni.

Solchi

Solchi

D’un tratto quei solchi si fecero strade polverose di campagna. E nei suoi occhi non vidi più il mare.

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Una musica in testa

Una musica in testa

Il ricordo di quelle notti è affiorato inatteso. L’odore di vinile intriso di fumo. La cenere di sigaretta. Lo scricchiolio in cuffia dello sgabello. Tutto intorno, il silenzio. Le luci riflesse sul vetro di fronte. La voce al microfono. La musica in testa.

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In cima alle scale

In cima alle scale

Vi fu un attimo di silenzio, assordante. Poi il rumore di una porta che si apriva, in cima alle scale. Cominciai così ad avvertire il peso dell’inquietudine che mi portavo dentro.

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Tre banconote da centomila

Tre banconote da centomila

Gli strinse forte la mano. I suoi occhi erano meno tristi ma lucidi. La sua voce profonda, l’accento francese: ecco, Avvocato, questo è tutto ciò che posso permettermi per ringraziarla.

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Sposi senza anelli

Sposi senza anelli

Ricordo l’espressione del celebrante di lieve smarrimento. Sposi senza anelli né veli si scambiavano laiche promesse in un caldo pomeriggio d’estate.

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Ritrovarsi così

Ritrovarsi così

Mi è apparsa all’improvviso, al risveglio da sogni inquieti, mentre rimettevo ordine ai ricordi, in questo pigro pomeriggio d’autunno.

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Lo schiaffo

Lo schiaffo

Era grassa e scortese. Mai sorridente. Una volta, mi sferrò uno schiaffo. Non ne compresi il motivo, che non c’era. Quell’anno durò una vita.

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