
Il dolce fuggire
A Praga ho indossato scarpe comode e brevemente vissuto il tempo del dolce fuggire. E note malinconiche che la ragione non sa spiegare.
A Praga ho indossato scarpe comode e brevemente vissuto il tempo del dolce fuggire. E note malinconiche che la ragione non sa spiegare.
Osservavo i volti scuri e tristi dei miei pazienti, immolati sull’altare spoglio della giustizia, la loro carne debole, i tormenti visibili a occhio nudo.
Leggi di piùCerte volte, la mattina, quando si faceva la barba, guardava la sua immagine riflessa nello specchio e non si riconosceva affatto in quel viso che ricambiava stupito il suo sguardo, in quegli occhi chiari che spuntavano da una maschera grottesca.
– John Williams, Stoner
Per le vie del mio paese è apparso all’improvviso un mendicante. Ma non so dire per certo che lo sia. Dispensa saluti, ma non non protende mani.
Da Lolita presi un caffè e una fetta di torta al cioccolato. Seduto dietro al vetro osservavo l’uomo con il violino. A Ljubljana erano giorni di attesa.
Le parlai del viaggio in Irlanda, delle Cliffs of Moher, di quella volta che ci lasciammo guidare dall’istinto, risalendo la corrente della birra scura.
Leggi di piùLa parte più gravosa della nostra identità coincide con ciò che gli altri sanno o pensano di noi. Ci guardano e sappiamo che sanno, e con il loro silenzio ci costringono a essere ciò che si aspettano da noi, a comportarci in accordo con le nostre azioni precedenti o con sospetti che abbiamo destato senza esserne consapevoli. Ci guardano e noi non sappiamo chi vedano, cosa inventino o cosa decidano per noi.
– Antonio Muñoz Molina, Sefarad
Il vento non accenna a placarsi, in questa notte di inverno di scirocco e schiuma d’alga portata dal mare. Fossi in me, lascerei la barca nel capanno.
Il vento ha scolpito nuvole che sembrano unicorni. La mia mente è gravida di attese. Passeggiavo solo e pensoso (pensieri autunnali).
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