
Il cortile del tempo sospeso
A luglio il cortile si popolava di una nuova colorita presenza, quella dei chiassosi vacanzieri napoletani, per noi solo intrusi da tollerare fino al volgere della stagione.
A luglio il cortile si popolava di una nuova colorita presenza, quella dei chiassosi vacanzieri napoletani, per noi solo intrusi da tollerare fino al volgere della stagione.
La più formidabile omologazione ai tempi dei social networks deriva proprio da quella che, sin dagli albori, è sembrata essere la più grande forza della rete: la banalità del suo linguaggio.
Tutto sommato posso ritenermi fortunato. Sono stato educato a coltivare il dubbio, a non dare mai credito ai portatori di verità assolute, ai dispensatori di ricette un tanto al chilo, a pormi invece domande di continuo. Ciò mi ha reso, con gli anni, insofferente alle risposte semplici.
Fotografare i luoghi della memoria: ho visitato Auschwitz i primi di aprile, un mese che da noi vuol dire primavera, ma che in quella terra di mezzo del Sud della Polonia è solo un naturale prolungamento dell’inverno.
L’anno nuovo è iniziato dinanzi al potente ritratto di Innocenzo X di Diego Velázquez. Ma quella visita è giunta al termine di un affascinante percorso che mi ha visto di nuovo a Londra e dintorni; quindi, per la prima volta, a Malmö e, infine, a Copenaghen.
Vi basti sapere che c’è vita oltre questa tastiera.
Due giorni e mezzo a Budapest. La più bella città sul Danubio, secondo il giudizio di molti. Dalla collina di Buda al quartiere ebraico, passando per il ponte delle catene.
Note a margine del G7 Ischia. Dal prezzo politico che la democrazia ha riconosciuto ai suoi complementi d’arredo alla quiete ritrovata delle vie del centro.
Gabbiani striduli frequentano il pontile della paranza volteggiando. E’ l’ora del caffè. Il Borgo di Celsa centellina il suo ultimo racconto di fine estate.
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